La Balestra a Norcia

Dagli Annali di Norcia (documenti conservati nell’Archivio Storico del Comune di Norcia)

Balestra a NorciaIndice n° 58
Il giorno di Santa Croce del mese di maggio 1438, si fece il gioco di tirare al bersaglio dei Balestrieri al numero di 118 tra la Città e il Contado (Castelli e Ville), che era stato dismesso da qualche anno, per esercitare la gioventù.
Per premio vi furono quattro belle balestre. La prima veniva scelta da chi ebbe nel bersaglio più giusta mira, il secondo capava una di quelle tre remanenti et così il terzo delle doi, da ultimo l’ultima.
Ottennero li luoghi ut infra videlicet (come sotto si può vedere)

1° Fiorenzo di Frate Nardo, 2° Gioanni di Benedetto Trinca, 3° Paulo di Tobiolo, 4° Mariano di Lalle di Letta, Tucti de Norsia. 5° Vanni d’Andrea della Guaita ebbe in premio la rotella (martinetto per caricare la balestra)

 

Balestra NorciaSi fece poi il bando da parte de Consoli che tutti quelli che erano stati admessi come sopra al gioco dovessero esser pronti con le loro balestre et frezze ad ogni richiesta de Signori Consoli sotto pena de un fiorino per ciascheduna et quelli haveano ottenuto il premio delle balestre non le potessero ne dovessero vendere in modo alcuno sotto la pena de scudi XXV de danaro d’applicarsi al Comune de Norsia.

 

 

 

Dagli “ Statuti di Norcia “ Libro II, rubrica 109 del 1526. Edizione a cura di Romano Cordella

Per la difesa della Rocca
…Li quali castellani, tanto principali quanto li dicti loro compagni, habiano per lo loro salario quello che è stato usato et consueto o secundo che per lo dicto commune se ordinarà per lo advenire, con questo: che ciascuna muta delli predicti castellani sia tenuta et debia in nella fine dello loro officio relassare in nella dicta rocca, et ad loro spese fare haste impendate de virittoni de ligno de fajo senza ferro cinquecento, bone, necti, sufficienti et apte ad balestrare….. (Statutorum Nursie, foglio 30) – E a loro spese, fare cinquecento aste di verrette impiumate di legno di faggio, buone, pulite, sufficienti ed adatte da lanciare con le balestre
Rubrica CVIIII
….Altresì stabiliamo e ordiniamo che nessuna balestra o faretre con armi o fucile o mazzafionda o balestra o con lanci o con fiondanella città di Norcia o comunque provenisse da fuori la città ne con questo lance con lanciotto o cavallotti ferrati né getta preti ne pallottole e cartucciere……e chi contravverrà pagnerà dieci libbre di denaro per ciscuno e ciascuna voce…..e chiunque lo potrà accusare e denunciare, potrà ricevere un premio di un quarto della somma di cui sopra….e le predicte cose si comunichino con bando in città per mezzo de lo Podestà e de lo Capitanio della predicta terra nei luoghi consueti e lo facciano bandire, ad eccezione dei balestrieri o schioppettieri (archibugieri) i quali fossero ad esercitarsi al tiro al bersaglio nella carbonara (fossato tra la prima cinta murario della città e quella esterna, carbonara perché solitamente si riempiva di legname che veniva dato al fuoco per impedire al nemico di superare la stessa) i quali possono stare a tirare senza pena e danno e similmente non possono dirigersi per la predicta terra lungo la fiancata in direzione della porta piccola ai piedi della scarpata verso la chiesa di San Nicola fino a Santa Maria di Loreto e dell’Annunziata, e da Santa Maria di Loreto fino alla porta de’ Massari (Porta Ascolana) con la penale di soldi quaranta per ognuno e ciascuna voce senza riduzione di togliere quanto dovuto.
Liberamente trascritto dal volgare da Alfredo Petrangeli

Balestra NorciaImmagine della pietra tombale del XV sec. nella chiesa di San Giovanni in Norcia (Su concessione di “Una Mostra un Restauro” Norcia)